A partire dal 15 giugno e fino al 24 ottobre il Palazzo delle Esposizioni di Roma celebra la grandezza di Gianni Rodari e Bruno Munari, con la mostra “Tra Munari e Rodari”, iniziativa proposta dal Comitato promotore per le celebrazioni dell’Anno Rodariano istituito da Biblioteche di Roma, in collaborazione con Corraini Edizioni .
Palazzo delle Esposizioni
via Nazionale, 194
00184 Roma
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Giornalista, pedagogista e scrittore di storie per bambini, uno; protagonista dell’arte, del design e della grafica del ‘900, l’altro. Insieme, un binomio di fantasia, creatività e maestria.
Un bambino che impara che il cielo non è sempre e solo blu è un bambino che probabilmente in futuro saprà trovare più soluzioni creative a un problema, che sarà più pronto a discutere e a non subire.
Bruno Munari
Un richiamo alla libertà, al superamento degli schemi e delle consuetudini, uno sguardo al futuro che travalica le rigidità del passato e la contingenza del presente. Il tutto raccontato in dieci pannelli che mettono in evidenza i punti di contatto tra i due artisti, personaggi unici del panorama artistico del ‘900 italiano.
‘Tutti gli usi della parola a tutti’ mi sembra un buon motto, dal bel suono democratico.
Non perché tutti siano artisti, ma perché nessuno sia schiavo.
Gianni Rodari
I bambini al centro: due Maestri che parlano ai più piccoli
Munari, artista, grafico e designer di successo lega la sua poetica alla pedagogia, mettendosi “dalla parte dei bambini“, aiutandoli a fare, facendoli sentire protagonisti e partecipi. Il bambino non è chiamato a svolgere un compito, ma a farlo suo, a interiorizzarlo e rielaborarlo: non è il risultato finale, infatti, a essere importante per Munari, ma il percorso compiuto per raggiungerlo.
Se ascolto dimentico
Se vedo ricordo
Se faccio capisco
Fra i suoi libri più famosi:
Guardiamoci negli occhi
L’uomo del camion
Cappuccetto Verde
Cappuccetto Giallo
Alfabetiere
Gigi cerca il suo berretto
Alla faccia
Il cerchio
Il triangolo
Il quadrato
Creatività e immaginazione sono alla base dell’estro di Rodari, maestro di narrativa e giornalismo. Il suo “Grammatica della fantasia” è a tutt’oggi il saggio più famoso sull’arte di inventare storie, un vero e proprio manuale dedicato
a chi crede nella necessità che l’immaginazione abbia il suo posto nell’educazione; a chi ha fiducia nella creatività infantile; a chi sa quale valore di liberazione possa avere la parola
Fra i suoi titoli più belli:
Favole al telefono
La freccia azzurra
La torta in cielo
I viaggi di Giovannino Perdigiorno
Grammatica della fantasia
Il libro dei perché
Fiabe lunghe un sorriso
L’omino delle nuvole
Le avventure di Cipollino
Il libro degli errori