Nel giorno in cui dovevano partire i rimborsi per i dispostivi antiabbandono comprati o da comprare entro il 7 marzo, il sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti è bloccato. Domani dovrebbe essere accessibile, forse…
Non c’è pace fra gli ulivi e nemmeno fra noi genitori che, questa mattina, prontissimi, ci siamo collegati al sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con l’obiettivo di richiedere il bonus di 30 euro previsto dalla legge per l’acquisto dei dispostivi antiabbandono, e abbiamo scoperto che la piattaforma digitale preposta, sviluppata da Sogei, non era in funzione.
Una sorpresa non troppo gradita considerato che, nei giorni scorsi, il MIT più volte aveva specificato che a partire dal 20 febbraio sarebbe stato possibile accedere direttamente dal loro portale, registrarsi, fare richiesta per il buono qualora il dispositivo non fosse ancora stato acquistato o, dopo aver inserito la ricevuta di pagamento, ottenere la quota per il contributo stabilito dallo Stato.
Domani è un altro giorno
C’è però una buona notizia, speriamo. Il servizio dovrebbe essere attivo da domani: noi, come San Tommaso, se non vediamo, non ci crediamo, quindi siamo già pronte per gli aggiornamenti.
Aspettando il “momento magico”, cerchiamo di riepilogare, per chi ancora non lo sapesse, qualche informazione su questo bonus.
Tramite lo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) sarà possibile, registrandosi al sito, richiedere il rimborso o un buono da spendere nei negozi accreditati, la cui lista sarà disponibile sulla piattaforma.
Chi può richiedere il bonus
Tutti i genitori, o chi ne ha la responsabilità genitoriale, di bambini che ancora non hanno compiuto 4 anni.
Come richiedere il rimborso
Dal sito del MIT leggiamo che dobbiamo registrarci sulla piattaforma informatica, direttamente dal loro portale.
Cosa dice il decreto? Noi ne abbiamo parlato qui.
Ma con l’attuazione della legge – qui il decreto firmato dal Ministro – i dubbi su quale dispositivo comprare o su quale sia conforme si sono sprecati. Le chat dei nidi sono in fermento da novembre, notizie false e vere rimbalzano nell’etere. Persino i negozianti brancolano nel buio.
Quali sono le domande ricorrenti?
- I prodotti in commercio sono a norma?
- Le radiazioni “Bluetooth” emesse dai dispositivi su cui mettiamo a sedere o avviciniamo i nostri bambini sono dannose?
- I prodotti universali compromettono l’omologazione dei seggiolini?
- E’ meglio integrato o aggiunto?
Ai posteri l’ardua sentenza… speriamo che domani almeno qualche interrogativo trovi risposta.
Amnesia dissociativa: un buco nella memoria
Un’ultima considerazione: anche se per noi SuperGenitori l’idea di poter dimenticare i nostri figli in macchina è inconcepibile, purtroppo può capitare a tutti. Proprio il nostro essere Super ci rende vulnerabili: per quel che mi riguarda dimenticherei la testa se non avessi il collo.
Amnesia dissociativa questo il nome di cosa accade quando ci dimentichiamo i nostri bimbi in macchina.
«È una lacuna retrospettiva nella memoria, un vero e proprio “buco” che si forma nei nostri ricordi – spiega Claudio Mencacci, direttore del Dipartimento di neuroscienze dell’ospedale Fatebenefratelli e Oftalmico di Milano -. È un disturbo per fortuna raro, anche se il numero di diagnosi è cresciuto molto negli ultimi anni. Si tratta di una perdita completa delle nozioni del tempo e del ricordo, legata solitamente a eventi traumatici o a un forte stress»
(Prof. Claudio Mencacci – medico Psichiatra)
#staytuned aggiorneremo il post e cercheremo di far luce su #BurocraziLandia made in Italy!
Parola di Mamma Roma03