La notizia che noi genitori stavamo tanto aspettando, soprattutto in vista di un imminente rientro a lavoro per molti, è finalmente arrivata: a partire dal 15 giugno (ma ogni Regione e Provincia Autonoma potrà stabilire una diversa data anticipata o posticipata a condizione che accerti preventivamente la compatibilità dello svolgimento delle attività con l’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori) potranno aprire i centri estivi!
Sono tante le linee guida a cui le strutture si dovranno attenere, fra le altre ricordiamo:
Queste, come detto, sono solo alcune delle disposizioni previste del DPCM per l’apertura dei centri estivi. Nel documento sono inoltre specificate, con particolare cura, le indicazioni per l’accoglienza e le misure di sicurezza rivolte ai bambini e adolescenti con disabilità.
Al fine di favorire una graduale e positiva ripresa della socialità, il rapporto numerico con gli operatori sarà, infatti, di 1 a 1 e il personale coinvolto dovrà essere adeguatamente formato anche in base alle diverse modalità di organizzazione delle attività.
“E’ consentito l’accesso dei minori (…) ad aree gioco all’interno di parchi, ville e giardini pubblici, per svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto”.
Si scioglie anche un altro nodo particolarmente caro ai genitori: i bambini, da oggi, possono usufruire delle aree gioco per svolgere attività ludica. In soldoni, possono salire e scendere dagli scivoli e dalle altalene, sempre rispettando il divieto di assembramento (il distanziamento fra ogni persona presente nell’area dovrà essere di almeno un metro).
Ma non solo: “(…) tutte le persone che accedono siano dotate di mascherine se di età superiore ai 3 anni“.
Aspettando i centri estivi, sarà possibile partecipare ad attività per bambini di età superiore ai 3 anni e adolescenti nei parchi, nei giardini o in luoghi simili (come ad esempio le fattorie didattiche). Gli enti interessati, le organizzazioni e gli enti del Terzo Settore potranno infatti avviare percorsi specifici che oltre all’aspetto ricreativo, puntino all’accrescimento culturale dei partecipanti correlato alla particolare esperienza di connessione con l’ambiente. Si tratta della cosiddetta outdoor education che sta prendendo molto piede in Italia ( e da sempre cara ai Paesi nordeuropei, come la Danimarca.
Per tutte le informazioni qui si può leggere il testo del DPCM e qui gli allegati (per l’argomento trattato nel pezzo l’allegato 8 è il più importante) pubblicati dal sito del Governo Italiano.