Autismo e DSA in quarantena: consigli utili per aiutare i bambini

3 Mag, 2022
silvialombardo

Il Coronavirus ha stravolto la nostra quotidianità. Le famiglie si stanno confrontando con molteplici difficoltà, come quella di riorganizzare la loro vita, destreggiandosi tra la cura dei figli e il lavoro da casa. Un’impresa niente affatto semplice per tutte quelle famiglie che vivono, ad esempio, in case di piccole metrature, hanno più figli e non hanno i mezzi tecnologici adeguati per sopperire alle necessità di ognuno, o che si trovano a dover gestire da sole bambini con fragilità cognitive che necessitano di attenzioni particolari.

Abbiamo chiesto alla Dottoressa Maria Grazia Maniscalco, Psicologa dello Sviluppo e dell’Educazione, specializzata nei Disturbi del Neurosviluppo, qualche consiglio per aiutare e supportare le mamme e i papà che si trovano in situazioni particolarmente difficili in questo momento così complicato.

Maria Grazia Maniscalco
Psicologa dello Sviluppo e dell’Educazione
specializzata nei Disturbi del Neurosviluppo 

Maria Grazia Maniscalco psicologa

Nelle situazioni di ansia i bambini reagiscono con comportamenti protettivi che possono anche diventare oppositivi 

“La chiusura improvvisa delle scuole, l’allontanamento dagli amici e dai nonni, la possibilità di giocare all’aperto e di abbracciarsi ha disorientato i bambini, portandoli a sperimentare preoccupazione e ansia.
Ogni bambino reagisce agli eventi negativi in maniera diversa, mettendo in atto comportamenti protettivi al fine di ridurre le preoccupazioni del momento. Alcuni bambini possono manifestare sentimenti di tristezza, evitamento, dipendenza dalla figura genitoriale di riferimento, altri ancora possono mostrare rabbia, agitazione, comportamenti oppositivi. Sono reazioni del tutto normali, alla luce di quello che sta accadendo, che vanno accolte, comprese e regolate aiutando i bambini a riconoscere le loro emozioni e spiegando loro cosa sta succedendo nel modo più sincero e chiaro possibile, mantenendo toni calmi e positivi. 

Bambini e autismo Per i bambini che vivono situazioni di fragilità o presentano un disturbo del neurosviluppo, la situazione è particolarmente delicata perché sono venute meno le reti di supporto, dalle terapie riabilitative al sostegno scolastico e domiciliare. I bambini con disabilità complesse come l’autismo, ad esempio, oltre a fare più fatica a comprendere quanto sta accadendo a causa delle loro peculiarità cognitive, possono gradualmente perdere molte delle abilità acquisite in mesi o anni di lavoro, o sviluppare sintomatologie di tipo depressivo o ansioso, maggiori comportamenti problematici come aggressività, oppositività o l’aumento di stereotipie. Gli studenti con difficoltà di apprendimento e con Bisogni Educativi Speciali potrebbero riscontrare, invece, maggiori criticità nell’organizzazione quotidiana dello studio sperimentando un profondo disagio emotivo”.

Bambini e autismo

Quali strategie di supporto mettere in atto per supportarli?

“Per i bambini con DISABILITÀ INTELLETTIVA O DISTURBO DELLO SPETTRO DELL’AUTISMO è molto importante rimanere in contatto con le reti di supporto per ri-stabilire delle routine riguardo ai ritmi sonno/veglia, agli orari dei pasti, alle attività di studio e di gioco. Può risultare molto utile l’uso di agende visive che descrivano attraverso immagini tutto quello che succederà nel corso della giornata. L’utilizzo delle Storie Sociali, invece, può aiutarli nella comprensione di quanto sta accadendo ma anche nel modificare aspetti comportamentali disfunzionali. A dispetto delle polemiche recenti, in merito alle uscite brevi sotto casa, è necessario concedere a questi bambini la possibilità di godere di ore d’aria per prevenire comportamenti problematici o crisi d’ansia. Sul sito della S.I.Di.N – Società Italiana per i Disturbi del Neurosviluppo-Disturbi dello Sviluppo Intellettivo e dello Spettro Autistico potete trovare un importante documento sulla gestione dell’epidemia dedicata alle persone con Disabilità (che abbiamo allegato qui sotto, ndr).

SIDiN consigli per stress psichico Covid19

Bambini e autismo

Per i bambini con DIFFICOLTÀ DI ATTENZIONE  DI COMPORTAMENTO il momento dei compiti a casa può essere particolarmente oneroso per genitori e bambini. È importante, anzitutto, organizzare uno spazio dedicato allo studio che sia diverso da quello dedicato al gioco, così da limitare le distrazioni. Pianificare la giornata creando un planning, stabilendo orari di inizio e fine delle attività di studio e prevedendo delle pause ravvicinate tra un’attività e un’altra, così da sostenere l’attenzione ed evitare l’affaticamento. Se ha bisogno di muoversi è importante lasciare che si muova, anche sul posto. Possiamo anticipare la stanchezza alternando le materie di studio, stabilendo, dunque, degli obiettivi parziali per ciascuna materia: se per fare italiano impiegheremo 30 minuti, divideremo la materia in due step da 15 minuti ciascuna per alternarla a un’altra materia, ad esempio matematica. In questo modo siamo noi a spostare la loro attenzione prima che si sgancino loro. Potremmo prevedere, anche, un premio al termine delle attività da stabilire insieme e prima dell’inizio delle stesse, così da sostenere la motivazione che in questi bambini va sollecitata costantemente. L’aspetto organizzativo e di pianificazione in questi bambini è quello maggiormente carente, dunque bisogna aiutarli a diventare autonomi, ma a piccoli passi.

autismo

Agli studenti con DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO si sta offrendo una grande opportunità: sfruttare al meglio le potenzialità della tecnologia. Quale momento migliore per imparare o perfezionare l’uso degli strumenti compensativi previsti dal Piano Didattico Personalizzato (Legge 170/2010)? Gli alunni con DSA faticano a organizzare i materiali di studio e svolgere i compiti in autonomia, pertanto, la comunicazione scuola-famiglia è importante per concordare il carico di studio e organizzare i contenuti. L’insegnante, laddove possibile, potrebbe fornire allo studente materiale di studio semplificato per i testi più complessi o concedere più tempo per consentire allo studente di sviluppare mappe concettuali. I genitori, d’altro canto, potrebbero offrire il loro supporto nella lettura, alternandosi al bambino e all’uso della sintesi vocale, e nella comprensione dei testi individuando le parole chiave (usando colori diversi) e dividendo il testo in paragrafi per individuare gli elementi fondamentali di un testo: Chi ha fatto qualcosa? Che cosa è stato fatto /è successo? Quando? Dove? Perché? Come?

In conclusione, bisogna sostenere questi bambini emotivamente e cognitivamente, aiutarli a diventare autonomi e sviluppare un senso di autoefficacia, sentirsi cioè in grado di gestire le situazioni per raggiungere gli obiettivi prefissati”.