CHRISTINA LUBRANO
BUONA NOTTE SLEEP CONSULTANCY
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Ti stai preparando per andare a letto, i tuoi piccoli dormono già da 2 orette, quando al improvviso…AAHHHHHHHH!!! Tuo figlio strilla, urla, piange…corri da lui e non c’è modo di confortarlo. Ha gli occhi chiusi, ma a volte anche aperti… Ti si aggrappa, ma non ti risponde. Dopo un pochino si calma e torna il sonno sereno. Cos’è successo?! Il giorno dopo, ovviamente, non ricorda nulla.
Cosa è successo a questo piccolo? Questa parasonnia viene chiamata “sleep terror”, oppure Pavor Nocturnus in italiano, proprio perché il comportamento dei piccoli nel momento di un episodio è quello di qualcuno attanagliato dal terrore – con “paure persistente o terrore, urli, sudore, confusione e attivazione autonomica” cioè tachicardia, arrossamento della pelle e un aumento del tono muscolare.
Succede quando un bambino si risveglia direttamente nel momento del sonno più profondo (NREM 3/4) invece di passare gradualmente tra le fasi più leggere del sonno.
È importante sottolineare che, mentre molti genitori si preoccupano delle parasonnie del sonno (molti di loro sembrano o suonano abbastanza spaventosi), non sono quasi mai associati a disturbi psicologici o problemi emotivi.
Accade a più o meno 4% dei piccoli dai 4 ai 12 anni ma potrebbero presentarsi anche in piccoli un pochino più piccolo oppure più grandi.
Non sono associati ad alcun effetto negativo a lungo termine, quindi se si verificano raramente, non c’è motivo di curarli. Se il Pavor di tuo figlio lo mette in pericolo fisico o si verifica quattro o più volte alla settimana, è meglio parlarne con il proprio medico o specialista.
Giustamente, chiederai come faccio a sapere se è soltanto un brutto sogno oppure Pavor? Ci sono tanti differenze:
Accade nella seconda metà della notte quando siamo nella fase di sonno attivo (REM). Generalmente dura dai 3-20 minuti e quando si svegliano da un brutto sogno, sono veramente svegli e generalmente riescono a raccontarti quello che è successo. Piangono e riescono ad essere consolati e tranquillizzati da mamma o papà in breve tempo.
Accade nella prima terza parte della notte proprio perché la maggior parte del sonno profondo (NREM 3/4) accade nella prima parte della notte. Potrebbe durare 1-10 minuti e avvolte anche più lungo. Il bambino potrebbe mettersi seduto nel letto, urlare, piangere, avere occhi aperti oppure chiusi, non si consola, non risponde a nessun contatto e poi si calma e riaddormenta. È molto difficile svegliarlo da questo stato. Se viene svegliato, sono molto confusi e disorientati. Generalmente, non ricordano gli eventi accaduti, ma avvertire un senso generalizzato di minaccia. La mattina dopo se gli viene chiesto, “cosa ti è successo stanotte?” per esempio, la maggior parte non conserva nessuna memoria di un sogno brutto, proprio perché l’evento non era un sogno.
Ci sono vari motivi per cui un bambino ha questi Pavor. Un studio ha scoperto che potrebbe essere anche genetico. Quindi se succedeva a te da piccola/o, potrebbe essere che capiterà anche al tuo figlio/a.
Succede soprattutto ai piccoli proprio perché il loro sonno è ancora diverso da un adulto; hanno molto più pressione del sonno profondo (SWS). La privazione di sonno è uno dei principali motivi, quindi bisogna essere molto attenti alla quantità (e anche qualità) di sonno del vostro piccolo. Succede anche se un bambino dorme poco e poi recupera sonno perso; ci sarà più probabilità che accada proprio in questi circostanze.
A parte l’influenza genetica e la privazione del sonno, altri motivi potrebbero essere l’età, orari di sonno irregolari (ogni giorno il dormire accade in orari diversi), febbre, stress, altri disturbi del sonno (es: insonnia, disturbi del ritmo circadiano, ipersonnia) oppure disturbi intrinseci del sonno (apnea ostruttiva del sonno e movimenti periodici dei arti nel sonno). Lo stress (dai conflitti in famiglia o a scuola) oppure un cambio dell’ambiente dove dorme, potrebbero anche innescare i pavor.
Leggi l’articolo su Come far dormire un bambino della nostra Educatrice e Consulente del Sonno Cristina Lubrano
Il Pavor è più traumatico per le persone – i genitori – che devono assistere all’evento, che per il bambino che lo subisce: i piccoli non hanno nessuna memoria quindi non è spaventoso per loro. Nonostante detto questo, ci sono cose che potremmo fare per aiutarli oppure cercare di evitare che accada di nuovo.
In più, potrebbe coincidere quando il piccolo svuota la vescica di notte, specialmente se sta imparando di giorno come andare in bagno, ma la notte si bagna ancora. Oppure potrebbe accadere sempre allo stesso orario di notte. In questi casi, cercare di anticipare l’evento portando in bagno oppure di massaggiare la schiena o spostarlo un pochino nel letto per aiutare il piccolo a passare da un ciclo all’altro del sonno senza problemi.
È molto importante anche capire come respira di notte. Russa? Dorme con la bocca aperta? Ha il respiro irregolare? Visto che sappiamo che i bambini che hanno apnea ostruttiva durante il sonno o altri disturbi hanno una probabilità più alta di soffrire di Pavor.
Quindi se il Pavor capita quattro volte o più a settimana oppure se russa, dorme con la bocca aperta (sempre, non solo quando è raffreddato) oppure respirazione irregolare (es: russa, russa, russa….pausa…snarf, russa russa russa), è meglio portare al proprio medico, a un otorino pediatrico oppure un pneumologo pediatrico un video del vostro piccolo/a mentre dorme per poter fare una valutazione.
Se il tuo piccolo/a ha pavor nocturnus, osservalo mentre il fenomeno avviene per sincerarti che lui sia al sicuro e non si faccia male, ma non interagire.
Interagire con lui/lei – anche soltanto chiamarlo con il suo nome – potrebbe peggiorare il Pavor. Lascia che passi il momento e si rimetta comodo per dormire. Evita di parlare dell’evento durante il giorno con lui/lei proprio perché non ricorderà nulla.
Se avete più domande a riguardo oppure vuoi sapere come impostare una buona relazione con il sonno per i vostri piccoli, sono sempre disponibile e offro anche consulenze gratuite. Potrete prenotare tramite il mio sito: qui oppure scrivermi un email: christina@buonanottesleep.com.
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